Cultura

Pannello storico da inaugurare

Nell'ambito delle iniziative in programma per la sesta edizione del San Francesco Festival è prevista anche l'inaugurazione di un pannello storico-informativo che ripercorre gli avvenimenti legati al complesso fabrianese del San Francesco alle Logge, l'evoluzione e gli ampliamenti nel corso dei secoli. La scopertura il giorno sabato 30 settembre alla presenza delle autorità cittadine, del ministro provinciale dei frati minori delle marche, dei frati dell'eremo di Valdisasso, dell'ordine francescano secolare. Il pannello su cui è possibile vedere una bella e poco conosciuta pianta storica del convento, risalente al XVI secolo, è arricchito da immagini a colori, e si articola in sei diverse sezioni: 1) le origini; 2) l'architettura; 3) il loggiato; 4) le opere d'arte; 5) la fede e il culto; 6) la storia recente. La storia raccontata nel supporto che verrà affisso in modo permanente in una delle possenti pareti della biblioteca "Romualdo Sassi", in quella che era un tempo la navata sinistra della chiesa, parte dalle origini, da quel lontano 1282, quando a cento anni dalla nascita del Poverello di Assisi si diede avvio all'edificazione di una grande basilica in onore del Santo. Essa fu voluta a ridosso della piazza principale della città tanto era forte e vivo il legame con i fabrianesi ed il ricordo del passaggio del Serafico. In quella contrada Valpovera dove egli stesso secondo tradizione aveva predetto: "qui abiteranno i miei poveri frati". Una costruzione che richiese oltre un secolo, fino al 1398, quando tre vescovi consacrarono ufficialmente l'edificio di culto, che per dimensioni era secondo unicamente alla Cattedrale San Venanzio. Fin dagli inizi fu forte la religiosità popolare, legata principalmente alla figura del beato Francesco Vemimbeni, che diede impulso e sostenne, proprio al San Francesco alle Logge, due importanti fondazioni: quella della prima biblioteca dell'Ordine francescano e quella di un'opera pia in sostegno dei poveri e bisognosi. Le sue spoglie, che oggi riposano nella chiesa di Santa Caterina in Castelvecchio, ogni 22 aprile, nella ricorrenza del "dies natalis", venivano portate in solenne processione per le vie della città. Sempre tra queste mura era la sepoltura del Beato Ranieri, pievano di Civita e confessore di San Francesco. Successivamente fu inoltre qui collocata, nel 1769, la Scala Santa, unica con frammenti di quella originale di Roma, donati da Clemente XIV, poi spostata agli inizi del '900 nell'attuale collocazione nella chiesa di Sant'Onofrio. Da non dimenticare l'aspetto artistico: come è attestato nei documenti vi erano qui opere di artisti di prim'ordine quali Gentile da Fabriano, Allegretto Nuzi, Carlo Crivelli e stando ad alcune memorie, forse anche due dipinti del grande Raffaello. Dal punto di vista architettonico varie le fasi e i successivi ampliamenti che si susseguirono negli anni: i più importanti nella metà del Quattrocento con l'avvio della costruzione del loggiato e delle botteghe, fino alla sconsacrazione avvenuta negli anni 1864-65 a seguito dell'unità d'Italia. Foto in bianco e nero infine mostrano le ultime destinazioni d'uso: ufficio postale, cinema, fino all'attuale biblioteca multimediale e sede dell'archivio storico comunale. Il pannello è dedicato alla memoria dell'architetto Giampaolo Ballelli (1956-2021), che studiò a lungo le fasi costruttive della fondazione francescana fabrianese del San Francesco alle Logge e che insieme a Roberta Antonini fu uno dei primi promotori del San Francesco Festival. I testi sono curati da Rita Corradi e Aldo Pesetti. Un doveroso ringraziamento va all'assessore alla Cultura Maura Nataloni, alla direttrice della biblioteca Francesca Mannucci, a Sara Gregori, referente dell'archivio storico comunale.