Cultura

Unesco: prima e dopo

I giorni dell'Annual Meeting Unesco

I giorni dell'Annual Meeting Unesco

La settimana degli eventi Unesco è molto attesa. Una serie di incontri incentrati specie su spettacolo e politica, intesa anche nel senso di vita della polis per ciò che riguarda le zone dell’entroterra colpite dal sisma, è un’occasione favorevole per puntare i riflettori sulla nostra città e sull'intera Regione Marche. Resta da capire non la ricaduta sui cinque giorni, che sarà enorme, ma ciò che succederà dopo il 15 giugno, dopo l’arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e di tutti gli altri ospiti di rilievo sul piano pubblico. Occorre gettare le basi per il futuro, per una collaborazione sinergica che valorizzi Fabriano, il comprensorio e i tanti prodotti artisti, architettonici, ambientali ed enogastronomici. Tempo fa proponemmo la nascita di un logo che assembli l’Unesco e il valore aggiunto derivante dall’attività quotidiana del Comune, delle fondazioni (Merloni e Carifac), dello staff di FabrianoinAcquarello e del Palio di San Giovanni Battista. L’unione fa la forza, si è sempre detto, mentre l’individualità delle iniziative produce un colpo secco, momentaneo. Il dopo Annual Meeting Unesco dovrà consistere in un percorso di crescita morale e materiale, ovviamente nel segno di un quadro innovativo, non più industriale, ma di carattere culturale e turistico. Fabriano non ha grandi eccellenze da esporre ai visitatori: nemmeno un’opera di Gentile. Sono le mostre di livello un appuntamento che potrebbe dare ancora rilievo, come il brand della carta. C’è da costruire un disegno comune. Bisognerebbe ragionare attraverso strumenti urbanistici e di governo dei servizi locali per rafforzare il brand, nella cui governance le politiche di promozione in senso stretto assumano importanza dopo aver riempito di contenuti la promessa legata al prodotto. Il patrimonio di identità creativo e di conoscenza delle aree urbane alla base della riconoscibilità di una città, diventa un generatore di attrattività per il territorio e un motore di sviluppo, se utilizzato al massimo delle possibilità. Pertanto politiche di branding locale e city branding, quando non sono solo politiche di immagine, possono contribuire all’incremento delle economie locali in risposta alla crisi dei consumi e dei modelli tradizionali.