Cultura

La reprimenda del sindaco

il sindaco Gabriele Santarelli

il sindaco Gabriele Santarelli

L’augurio di fine anno del sindaco Gabriele Santarelli, espresso attraverso una missiva pubblicata su Facebook, oltre ad essere foriero di novità per ciò che riguarda gli interventi da fare (ne riferiremo compiutamente nel settimanale cartaceo), contiene anche una reprimenda rivolta ai dipendenti comunali. Riporto testualmente: “In questo ultimo mese e mezzo abbiamo lavorato per poter partire sin dai primi giorni del 2019 con un nuovo passo. Alcuni uffici, che ringrazio, ci hanno seguito lavorando con abnegazione e dimostrando di avere a cuore il bene della città e della comunità. Purtroppo ci sono ancora delle resistenze e dei personalismi più forti del sentimento del bene comune. Il 2019 servirà anche per far capire che i giochini di potere sono finiti e che negli uffici si deve lavorare con il solo scopo di servire la comunità nel rispetto del lavoro dei colleghi e delle persone che stanno fuori e si aspettano di ricevere servizi all’altezza”. Sono parole dure quelle di Santarelli, che evidentemente chiede di più e soprattutto un diverso approccio sul piano comportamentale, come se ci fossero dei piani di boicottaggio che intaccano l’azione amministrativa. In ballo i dipendenti che cercano di conservare posizioni di rendita e che di conseguenza non si attengono alle direttive del sindaco, se la sua affermazione è resa pubblicamente, con tono polemico, e non nella stanza dei bottoni. La coesione non riguarda solo la politica, ma dunque il corollario, chi dovrebbe servire l’esecutivo, come se ci fossero due realtà che non viaggiano all’unisono, ma divise e inconciliabili. Un’accusa che fa riflettere, quella del sindaco, e che è senz’altro coraggiosa, specie quando chiede elementi senz'altro essenziali all’interno di un ente: consapevolezza, preparazione e affiatamento. Il primo cittadino usa la frusta ed è una sua prerogativa farlo, sia con i dirigenti che con i dipendenti (a più livelli). Non so se in effetti la sua attività sia metodologicamente diversa da quella dei predecessori, ma certamente Gabriele Santarelli non si nasconde dietro un dito. Nessuno, prima di lui, aveva accusato apertamente chi lavora in Comune: una piaga che nasce all’interno del sistema e non fuori.  Le dichiarazioni sono semplici e dietro la semplicità c’è una soluzione sotto gli occhi di tutti. Se non la si vede è perché si è distolti da stimoli che ci distraggono e da idee preconcette. Ci immaginiamo un proseguo che susciterà reazioni a catena.