Cultura

La scuola avamposto educativo

L'inizio della scuola

L'inizio della scuola

Oggi che iniziano le scuole, l’augurio va ai giovani che affolleranno le aule, specialmente ai bambini che per la prima volta siederanno nei banchi delle elementari. Fu Facebook, questo fine settimana, è apparsa una discussione sui tanti luoghi vuoti o semivuoti del centro storico fabrianese, una volta presidio dei plessi scolastici. Un edificio in periferia, dove vanno i liceali, stride con l’ex Istituto Sant’Antonio chiuso e con il complesso del San Benedetto che ha molte stanze vuote. Ma il senso del nostro intervento è rivolto al corpo insegnanti e ai ragazzi stessi: a scuola non ci si reca solo per incamerare nozioni, perché  dovrebbe essere privilegiato l’avamposto educativo. Non nascondiamoci dietro un dito e diciamolo apertamente. Anche da noi i cani anti-droga sono entrati nelle classi, anche da noi la piaga sociale della cannabis esiste ed è avvertita nelle stesse famiglie. Chiediamo più controlli e più severità. Sappiamo che il Viminale, ad agosto, ha predisposto un piano straordinario contro la droga nelle scuole: l’ha messo a punto per le principali città italiane. Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Venezia, Verona, Messina, Padova e Trieste. C’è  a disposizione un fondo complessivo da 2,5 milioni per incrementare i controlli, assumere agenti della polizia locale a tempo determinato, coprire i costi degli straordinari o installare impianti di videosorveglianza. Le amministrazioni locali beneficiarie dei contributi dovranno produrre una specifica istanza alla prefettura che, attraverso il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ne verificherà la coerenza complessiva rispetto alle finalità dell’iniziativa. Il primo step è previsto per il 31 ottobre prossimo, anche se i progetti vengono intesi fino alla fine dell’anno scolastico. E’ stata finanziata per la prima volta l’iniziativa “Scuole sicure” che prevede appunto controlli straordinari per bloccare gli spacciatori di morte davanti alle scuole. Questa scelta, al di là di come la si pensi politicamente, ci piace. Vogliamo che la scuola torni ad essere ciò che è sempre stata: chi c’è dietro i nostri giovani? Ci sono le famiglie e i docenti che a volte non sorvegliano abbastanza sulla responsabilità individuale. Umberto Galimberti, nel suo libro L’ospite inquietante (2007), scrive provocatoriamente: “La scuola svolge programmi ministeriali, perché ritiene che il suo compito non sia propriamente quello di educare, ma unicamente quello di istruire, essendo l’educazione, nella falsa coscienza dei professori, un derivato necessario dell’istruzione”.