Cultura

Il palio nasce dal basso: il segreto del successo

Una scena dal Palio di San Giovanni Battista

Una scena dal Palio di San Giovanni Battista

Il Palio di San Giovanni Battista, da decenni, si sta dimostrando un evento aggregativo eccezionale. Niente come questa iniziativa riesce a far riscoprire il senso del vivere insieme, della collaborazione e del divertimento comune. Il palio è un’invenzione storica, non dà un effettivo contributo culturale, un’occasione di approfondimento di tematiche cittadine, ma è un formidabile mezzo per far uscire la gente di casa. Se si facesse un rapporto tra qualità/prezzo, il prodotto sarebbe ampiamente promosso. Non è difficile individuare le cause di questo successo: sono le porte il segreto del Palio di San Giovanni. E’ la base che costruisce l’evento, comprese le attivissime osterie. Cioè Fabriano non è spettatrice passiva, ma protagonista attiva. Non assiste, crea. Più generazioni fanno valere quel principio di auto-affermazione che oggi risulta determinante al fine di sviluppare risorse e di costruire una rete funzionale e solida. I giovani e i meno giovani scendono in piazza perché hanno qualcosa da fare, non solo qualcosa da vedere. Non esistono gerarchie e niente è calato dall’alto. L’orizzontalità del palio fa sì che i fabrianesi lo sentano come qualcosa di proprio e di inestirpabile, che non potrà che avere una lunga durata (siamo già alla XXIV° edizione). Basta aggirarsi per il corso cittadino e rendersi conto di come il sorriso delle persone sia contagioso, di come la voglia di stare insieme prevalga sul senso di competitività. Senz’altro anche la sfida tra i quartieri alimenta un’adrenalinica forza propulsiva, una sana rivalità che non nuoce. Ho assistito spesso a degli incontri di carattere scientifico sulla necessità di incrementare il turismo. Nessuno degli specialisti mi ha mai convinto, perché mi sembrava che le relazioni fossero del tutto prive di un elemento vitale: la passione degli umani. L’organizzazione logistica di un evento, il coordinamento e la gestione non condivise da gruppi, indipendentemente dalle competenze, non garantiscono mai una buona riuscita. La pianificazione non basta se non c’è unione spontanea. Ha ragione Sergio Solari, presidente del palio (fortunatamente un giovane): le infiorate emozionano. E’ su questa strada che bisogna continuare, magari recuperando anche l’iniziativa editoriale coordinata da Giancarlo Castagnari, con la pubblicazione di volumi sulla storia di Fabriano attraverso i secoli (non solo il Quattrocento, già ampiamente trattato). Il contesto socio-politico dell’epoca dà risultati: rievocare il passato proietta Fabriano in un presente dinamico, colorando rioni e borghi, vie e piazze in un inedito clima festivo e solidale che piace. Una riflessione sulla natura e sulle condizioni del legame sociale nell'attuale situazione storica, appare dunque il miglior modo per porre la questione della critica sulla città. Gli stessi politici dovrebbero accorgersene.