Cultura

Non era Fabriano la sede amministrativa dell'Area Vasta 2?

L'ospedale cittadino

L'ospedale cittadino

Continua a tenere banco, a Fabriano, il problema relativo alla sanità. Ormai possiamo affermarlo con sicurezza, senza possibilità di essere smentiti: la carenza di personale ha intaccato il nostro nosocomio e quindi ci sono le premesse, ahimè, per ritenere che sia atto un vero e proprio depotenziamento. Non sono state fornite, finora, le risposte che si attendevano. Non era Fabriano la sede amministrativa dell’Area Vasta 2, come sapevamo? Non è qui che la direzione dovrebbe essere? Perché finora non c’è stata alcuna smentita? Perché così tanti silenzi quando c’è in ballo il destino dell’unico ospedale dell’entroterra della Provincia di Ancona? Molte le segnalazioni che ci arrivano, anche in relazione alla struttura di via Turati, con il personale che sembra depauperato di ogni funzione in ragione delle prerogative decisionali che sono state trasferite al quartier generale di Ancona. La centralizzazione dell’ispettorato, fa sì che la sede di via Turati della nostra città, di fatto, sia rimasta uno scatolone vuoto. Per intraprendere un’iniziativa clinica e chirurgica, a Fabriano non abbiamo più interlocutori che possano autorizzare in prima persona le varie attività. Insomma, per un operatore sanitario è difficile accedere alla Asur, tanto che il peso specifico dei clinici è diminuito. La sanità al centro dell’attenzione cittadina coinvolge i medici e gli infermieri che si lamentano delle carenze strutturali. Ma il problema riguarda anche altre realtà. E’ notizia della settimana scorsa che Ascoli vive sulla propria pelle le decisioni di una regione definita “matrigna” che, in assenza di un piano sanitario, vorrebbe privare la città di un ospedale che è al servizio della provincia e del territorio limitrofo. Ascoli lamenta la carenza delle risorse che contribuiscono a migliorare i servizi per i cittadini e a salvaguardare i diritti fondamentali e costituzionalmente tutelati, come quello alla salute e alla prevenzione. Nel mese di dicembre si erano lamentati, tramite la stampa, a Jesi e a Osimo. Intanto la politica fabrianese continua a suggerire l’opportunità di trovare una soluzione al più presto. La sinergia con l’Umbria e con Perugia è una delle ipotesi, ma non c’è convergenza su questa prospettiva che rimane improbabile da realizzare.