Cultura

Luci e ombre a Fabriano

Luci e ombre in città

Luci e ombre in città

La settimana politica di Fabriano è stata segnata dalla contrapposizione, in Consiglio comunale, tra la maggioranza e parte della minoranza, sull’utilizzo, eventuale, dell’avanzo di amministrazione. La propensione per sì o per il no, stando alla legge, in questa sede non ci interessa granché, come ogni incombenza burocratica. Impegnare il denaro pubblico: per fare cosa? E’ questo il senso della nostra interrogazione. Come vogliamo immaginare Fabriano da qui ai prossimi cinque anni? Quali priorità ci sono, e quali aspetti della vita comunitaria passano invece in secondo piano? Il piano sicurezza, come viene affrontato? C’è una linea di continuità con il rigido Matteo Salvini, leader al ministero degli Interni, o il governo locale, pentastellato, ritiene che Fabriano debba essere una città accogliente, senza pregiudizi, indipendentemente dalla verifica dei permessi di soggiorno, dalla presenza di clandestini, profughi ecc.? Quali sono i lavori pubblici ritenuti indispensabili? Le scuole? Le infrastrutture interne? Le vie di accesso e di uscita dalla città? La sanità sembra reggere il passo attraverso la salvaguardia del punto nascita, con l’arrivo di pediatri direttamente dalla Regione Marche che sovraintende al settore. Il nostro ospedale, quindi, per ora respira. Ma in futuro sarà la stessa cosa? E sull’ipotesi di un aggregazione con l’Umbria, qual è la posizione da prendere? Chiusura o apertura? Molti concittadini propendono per un allontanamento dalla costa e fanno riferimento ad ospedali dell’Umbria. Cultura e turismo: un capitolo che non sempre va di pari passo, anche se tendenzialmente si è portati ad unire i due dicasteri. Buona la scelta di affidare a Ezio Maria Tisi la direzione del Teatro Gentile, che misteriosamente, per anni, non ha mai avuto un vertice, almeno sulla carta. Il progetto dei Giardini del Poio è veramente invasivo, così come sembra, tanto da sradicare il tradizionale luogo dalla sua costituzione strutturale per il quale era stato ben sfruttato negli ultimi anni? Quale sarà la sua funzionalità estiva e non solo? A chi sarà assegnata la gestione? E la Pinacoteca Molajoli, ha o meno bisogno di un direttore autonomo, invece che dell’accorpamento con la direzione della Biblioteca Multimediale, come è stato da sempre? Cosa può fare l’amministrazione comunale per incrementare il lavoro? Si punta sul rilancio dell’agricoltura attraverso la creazione di consorzi, ma finora si è visto ben poco. I fabrianesi sono interessati a tentare un rilancio attraverso la terra e non facendo leva ancora sulla fabbrica e sull’industria mono settore? Sembra che a questa città sfugga il monitoraggio delle maggiori incombenze, da sempre. Si torna a parlare anche di pulizia, di decoro pubblico, ma non sembra che la situazione, perlomeno in alcuni punti di Fabriano, sia migliorata. Abbiamo fatto un giro via Carlo Urbani e in via Nassirya: la città è stata completamente abbandonata. Erba alta, poltrone e televisori lasciati ai bordi dei marciapiedi, sporcizia un po’ ovunque. Perché non si interviene tempestivamente, così come per l’eliminazione del guano dei piccioni? Abbiamo fornito sommariamente delle indicazioni che ci vengono, per lo più, dalla lettura e dalle lamentele dei cittadini che si interfacciano con il nostro giornale. Diceva Jane Jacobs: “Le strade e i marciapiedi costituiscono i più importanti luoghi pubblici di una città e i suoi organi più vitali. Quando si pensa ad una città, la prima cosa che viene alla mente sono le sue strade. Secondo che esse appaiano interessanti o insignificanti, anche la città appare tale”.