Dialogo

Disagi infiniti al cimitero

Se è vero che il grado di civiltà di un paese si misura nel modo con cui si custodiscono le spoglie dei propri cari, attraverso la cura ed il decoro dei cimiteri, bisogna dire che nel municipio di Fabriano il grado di civiltà è molto basso. Analizziamo, rifacendoci alla cronaca locale, i fatti del cimitero più grande della città quello di Santa Maria, per mettere in luce il menefreghismo dell’amministrazione del Comune di Fabriano, così come appare dai fatti. Già con il terremoto del 2016 nel settore n.4 dell’importante cimitero si erano avuti danni consistenti con interdizione alle visite ai parenti dei defunti, ma nel giugno 2020, il sindaco con un’ordinanza sindacale chiuse l’intero settore n.8 a causa del cedimento dell’intonaco e delle pignatte del soffitto che, strutturalmente, formano la pavimentazione del secondo piano cimiteriale. Sempre nel 2020, ma durante l’estate, anche nel settore n.9 si sono verificati dei cedimenti ed anche in questo caso, l’unico rimedio è stato il transennamento e preclusione alla visita dei defunti, nonostante i reclami e le “accalorate preghiere“ dei parenti dei defunti. Sono in pericolo più di 150 loculi ed il sindaco è limitato a firmare l’ordinanza di inagibilità n.78 del 12.06.2020. E’ bene sottolineare che se l’ordinanza è stata necessaria a fronteggiare un pericolo irreparabile ed imminente per la pubblica incolumità, non altrimenti affrontabile con i mezzi ordinari dell'ordinamento, dovrebbe comunque avere i caratteri di provvisorietà e temporaneità. Le ordinanze, comunque, devono far fronte alle situazioni di pericolo salvaguardando sì l’interesse pubblico, ma con il minor sacrifico di quello privato. Nel luglio 2020, sembrava che qualcosa si muovesse già, infatti su “Centro Pagina” (Cronaca e attualità di Fabriano), Gabriele Santarelli diceva: “Per la manutenzione dei cimiteri abbiamo stanziato circa 254mila euro. Abbiamo incaricato un tecnico per fare il progetto che dovrebbe coinvolgere il cimitero di Santa Maria e quello di Serradica. Pensavamo di riuscire a intervenire in modo più diffuso anche in altri cimiteri con tale cifra, ma purtroppo la situazione dopo troppi anni di abbandono, come è stato ancora più chiaro con i crolli di giugno, è più grave del previsto. Per cui comprendo e condivido le preoccupazioni di chi ha i propri cari nei cimiteri del territorio, ma per ora dovremo accontentarci di intervenire sulle situazioni più urgenti». Ora, è opportuno chiedersi e chiedere a chi sa ed ha il dovere di rispondere: dove sono finiti i 254mila euro? Se ancora ci sono, perché non vengono impegnati per la esecuzione del progetto fatto dal tecnico comunale? Esiste ancora un progetto? Possibile mai che i nostri amministratori comunali non capiscano l’importanza che ha la visita al cimitero di tanti di noi per permetterci di rimanere in contatto con i nostri cari defunti. Andare al cimitero significa compiere un gesto di pietas per i propri defunti il cui risvolto positivo consente di dare una sorta di ordine anche al proprio dolore e di incanalarlo in modo che sia meno soverchiante. Poter andare al cimitero e visitare pregando i propri defunti può contribuire a ridurre l’angoscia della morte e della perdita degli affetti; le visite sono perciò uno strumento utile per l’elaborazione del lutto, soprattutto in questo brutto periodo di pandemia dovuta al Covid-19. Avremo una risposta dal nostro “primo cittadino”? Speriamo.

Alcuni parenti dei defunti del Cimitero di Santa Maria