Chiesa

Giornata del malato: un convegno

L’umanizzazione delle cure e dei contesti di cura e assistenziali è il tema del Convegno Interdiocesano, organizzato dall’Ufficio diocesano per la pastorale della salute con il patrocinio e la compartecipazione del Consiglio regionale delle Marche, che nel pomeriggio di sabato 11 febbraio alle ore 15 si terrà nel Teatro San Giovanni Bosco di Fabriano, in occasione della XXXI Giornata Mondiale del Malato. Il Convegno inizierà con la visione di un film-documentario della durata di un’ora dal titolo “Quel qualcosa in più”, che attesta l’esperienza della degenza ospedaliera di cinque mesi di Nicole Smith (autrice del documentario), a seguito di un grave incidente stradale. Nel documentario, regia di Davide Basso, si evidenzia l’importanza della relazione medico paziente e per questo vengono riportate interviste fatte a vari medici. Alla proiezione farà seguito una tavola rotonda alla quale prenderanno parte, oltre che gli autori del documentario, operatori sanitari della provincia di Ancona: il dr Fulvio Borromei (presidente OMCeO della provincia) e la dr.ssa Maria Rita Lombrano (medico anestesista all’Istituto Geriatrico Inrca Irccs di Ancona). Ci sarà anche un rappresentante che opera nell’ambito amministrativo dirigenziale di una rinomata Casa di accoglienza per anziani, il dr Cristiano Casavecchia (direttore dell’Azienda Pubblica dei Servizi alla Persona Grimani Buttari – Residenze per Anziani di Osimo). Parteciperanno inoltre dei rappresentanti del mondo artistico e umanistico: la musicista classica e ricercatrice di Firenze Sara Salvadori (con Dottorato in Scienze dell’Educazione ed esperienza pluriennale di docenza per la formazione di operatori musicali nelle strutture sanitarie) e in collegamento online da Roma il poeta e filosofo Marco Guzzi (esperienze di conduzione radiofonica sui canali Rai, docente alla Pontificia Università Salesiana, al “Claretianum” Istituto di Teologia della Vita Consacrata dell’Università Lateranense e fondatore dei Gruppi Darsi Pace). Purtroppo le gravi carenze di personale medico infermieristico che si registrano ormai da svariati anni nelle diverse strutture sanitarie, residenziali assistenziali e anche sul territorio non favoriscono il processo di umanizzazione delle cure e dei contesti di cura. L’umanizzazione delle cure è una dinamica multidimensionale che investe diversi soggetti che ruotano nel mondo sanitario e assistenziale: malati, operatori sanitari, dirigenti sanitari e amministrativi, università, rappresentanti politici locali e nazionali. Essa pertanto necessita di un’azione sinergica, di una strategia operativa chiara con criteri che non siano esclusivamente aziendali e capacità d’investimento finanziario per promuovere formazione e sviluppo.

Don Luigi Marini