Chiesa

Una doppia festa in Cattedrale

Una doppia festa nel giorno del 24 giugno. Lo ha ricordato bene il Vescovo della Diocesi Mons. Francesco Massara nel porgere il saluto al Sostituto della Segreteria di Stato Mons. Edgar Pena Parra che ha officiato la concelebrato in una Cattedrale gremitissima. “Siamo qui – ha detto - a festeggiare il patrono S. Giovanni Battista e soprattutto la riapertura di questo importante luogo di culto, chiuso dal novembre scorso per il terremoto”. Proprio vero, e l’aria di festa la si percepiva subito per la ricca di partecipazione di fedeli e anche di autorità, dal Prefetto di Ancona Darco Pellos, all’assessore regionale Chiara Biondi a tutti i sindaci della Diocesi, Ghergo (Fabriano), Baldini (Matelica), Greci (Sassoferrato), Filipponi (Genga) e l’assessore Carnevali (Cerreto) a rappresentare il sindaco Grillini. Numerose le altre autorità civili e militari. Una cornice da solenne concelebrazione, suggellata dalla presenza del gruppo corale S. Cecilia, cappella musicale della Cattedrale, dal servizio in processione del corpo bandistico “Città di Fabriano”, dall’accoglienza dei Templari Cattolici e da una comunità che si è stretta intorno al suo patrono. “Qui si entra per pregare Dio - ha subito colto il punto focale Mons. Parra – da qui si esce per amare il prossimo… La Cattedrale, per tanti mesi chiusa, è dunque la linfa di ogni azione pastorale, della vita della Chiesa ed oggi vi viene restituita in tutta la sua bellezza. Il Signore vi dona l’occasione di ritrovarvi nella gioia e nella gratitudine”. Mons. Parra ha poi voluto individuare il senso di questa apertura e l’elemento ispiratore della presenza del Santo: “Siamo chiamati ad essere una Chiesa che prepara la via del Signore, i fedeli sono il tempio del Dio vivente, pietre vive, unite e creative in Gesù Cristo. Tempio del Dio vivente, ovvero vivere tra di noi una profonda esperienza di comunione e fraternità che si fa accoglienza”. Ancora Mons. Parra incisivo nel ringraziare tutti, a cominciare dal Vescovo Mons. Francesco Massara, all’emerito Mons. Giancarlo Vecerrica, all’infaticabile parroco di S. Venanzio don Antonio Esposito, a tutti i numerosi sacerdoti che hanno consegnato un’immagine di Chiesa e di popolo che deve essere “un cuore solo ed un’anima sola in una comunione più intensa, per diventare profeti del Vangelo e testimoni di Cristo, valorizzando quella parte così vera della Chiesa domestica che è la famiglia”. Molto sentita poi la processione lungo le vie del centro storico con la statua di S. Giovanni portata a spalla dai figuranti delle quattro Porte del Palio che di lì a poco avrebbero dato vita ad una attesa sfida del maglio e la conclusiva benedizione sul sagrato del Vescovo Massara alla città e a tutta la Diocesi in uno sguardo paterno e amorevole nei confronti di una comunità davvero in festa.