Dialogo

La sanità è una priorità

Gent.mo direttore, leggo il suo articolo sull’ultimo numero 36 ,“La sanità non raccontata”, a me sembra invece una sanità negata, dimenticata e così voluta. In precedenti miei articoli ponevo vari problemi - e qualche soluzione - sul nostro ospedale ma sono passati nel più grande disinteresse politico e sindacale, forse siamo più interessati all’apertura di qualche pub o qualche stadio - allora virologi vari mettevano in guardia su una probabile seconda ondata di questo stramaledetto virus, sperando che “gli addetti ai lavori” si preparassero per opporvisi, in modo tale da poter salvaguardare la popolazione. Siamo solo riusciti ad arruolare un esercito addetto solo a controllare la temperatura ai vari ingressi all’ospedale e farci firmare dichiarazioni che potrebbero risultare false e quindi perseguibili, perché avremmo potuto essere parte di quell’immenso esercito di soggetti positivi ma asintomatici. L’unica possibilità di poter uscire dalla prevista ondata era quella di cercare questi asintomatici, riorganizzare i reparti, creare percorsi differenziati, ristrutturare i 4.000mq inagibili, riportare la neonatologia e la pediatria a Fabriano e non lasciare circa 8.000 bambini privi o quasi di una assistenza vera e qualificata. Sì, è vero avremo nuove sale operatorie tecnologicamente avanzate, ma, coloro - che avevano forse la capacità di fare quanto sopra, si sono nascosti dietro varie leggi modificabili - favorevole questa eccezionale pandemia - e che con buona volontà e con coraggio che però in genere è innato ), era possibile aggiornarle. Ci ritroviamo invece con un ospedale lontano da centri più qualificati, una viabilità spesso impercorribile, il clima poi che si sta avvicinando renderà ancora più difficile il trasporto verso…la salvezza - mancano medici, paramedici, personale assistenziale, medicina di base insufficiente - reparti che sono diventati una accozzaglia plurifunzionale - si fanno riunioni e promesse che, si sa, non potranno essere mantenute, richieste sindacali che rimangono dentro il cassetto di un qualche dirigente. La nostra salvezza saranno ancora i vari medici, infermieri, personale di aiuto, che con abnegazione, rinunciando a ferie e riposi, saranno presenti. Solo loro potranno aiutarci. Credo sia ora di fare qualcosa di più concreto, passare ad azioni efficaci e valide, niente sogni omerici ma riportare l’ospedale alla situazione pre-terremoto sarebbe l’unica cosa intelligente da fare - se esiste ancora questa facoltà mentale - ma bisogna farla ora, presto, altrimenti gli effetti che ci attendono saranno molto disastrosi. L’art. 32 della Costituzione definisce espressamente la salute come un diritto fondamentale dell’individuo, che deve essere garantito a tutti (cittadini italiani e stranieri). Ciascun cittadino ha il diritto a essere curato e ogni malato deve essere considerato un “legittimo utente di un pubblico servizio, cui ha pieno e incondizionato diritto”.

Vincenzo Profili