Chiesa

La Curia aveva un progetto su quel monastero

Il chiostro del Monastero

Il chiostro del Monastero

In merito ad alcune affermazioni del signor Giuliano Trippetta apparse sui mezzi di informazione, riguardanti la vicenda del monastero di San Bartolomeo e Romualdo in Fabriano, di proprietà delle clarisse cappuccine, si precisa quanto segue:
La Curia Vescovile di Fabriano-Matelica, fin dal momento in cui le clarisse cappuccine hanno deciso di lasciare Fabriano e di trasferirsi in altra località si è interessata al monastero, volendo fare in modo che si potesse dare continuità alla presenza religiosa in un sito a cui la popolazione fabrianese è molto legata e  che dal XII secolo ha visto sempre la residenza e l’azione di una congregazione religiosa. Si era anche riusciti nell’intento avendo trovato il forte interessamento di una giovane comunità monastica di clausura femminile che a motivo dei danni causati dal terremoto ha dovuto abbandonare il proprio monastero sito in località Montegiorgio.
Tale presenza religiosa avrebbe permesso il più rapido ripristino della chiesa annessa al monastero, di proprietà del Fondo Edifici di Culto, favorendone il riuso liturgico e l’attenzione intorno alla Venerabile Madre Costanza Panas, il cui sepolcro è nell’edificio di culto e per la quale è in corso il processo di canonizzazione. L’accordo intervenuto nel frattempo tra le clarisse cappuccine e il signor Giuliano Trippetta, senza nessuna interlocuzione con la curia vescovile, ha di fatto impedito la realizzazione di tale progetto.