Chiesa

In tantissimi per il saluto a don Luigi

Gremitissima la “sua” chiesa della Misericordia. Erano proprio in tanti a dare l’ultimo saluto al caro don Luigi Monti, oggi pomeriggio, in una celebrazione officiata dal Vescovo Mons. Francesco Massara insieme all’emerito Mons. Giancarlo Vecerrica e al reggente emerito della Casa Pontificia Mons. Paolo De Nicolò, amico di vecchia data di don Luigi. Poi tantissimi sacerdoti e numerosi fedeli, anche fuori della chiesa per suggellare un rapporto di fedeltà e di amicizia in Cristo. L'ultima sua Messa celebrata domenica mattina scorsa alla Misericordia, prima della morte nel pomeriggio, e poi in tutti questi ultimi anni una presenza costante al Santuario della Madonna del Buon Gesù, di cui era il Rettore. Ma ai ruoli e alle cariche guardava ben poco.“Il Signore ha affidato a don Luigi tante cose – le prime parole di Mons. Massara all’omelia – e lui le ha sapute fruttificare, perché è stato un vero servitore della Chiesa, un uomo di Dio che ha vissuto il Vangelo in tutta la sua vita. Ognuno ora dovrà far testimoniare e rendere visibile tutto quello che don Luigi ha trasmesso a ciascuno attraverso gli incontri e le occasioni quotidiane”. Ha preso la parola anche l’amico vescovo Mons. Paolo De Nicolò che è venuto da Roma per ribadire un rapporto di amicizia che dura da oltre 60 anni, una vita sacerdotale insieme anche se a distanza: “In questa chiesa ha risuonato e risuona tuttora la sua voce di vero umanesimo e anche di tenore perché sapeva cantare bene”. Non poteva mancare il ricordo di don Umberto Rotili che ha sostituito come parroco: “Don Luigi è la Misericordia e la Misericordia è don Luigi. Il suo grande merito, oltre ai tanti che gli riconosciamo, è quello di essere stato capace di andare in pensione, ovvero di fidarsi pienamente di chi è venuto dopo di lui. Per un parroco così legato alla sua chiesa era come strappare un pezzo di sé e lui lo ha fatto con umiltà ed attenzione… un uomo di libri e di giornali, un uomo di presenza, anche accanto ai suoi malati…”. Poi anche il racconto del sindaco Daniela Ghergo, molto personale e per questo pieno di commozione: “E’ stato un grande innovatore e l’ho sperimentato da piccola quando ha voluto anche chierichette donne nella messa domenicale e io sono stata la prima bambina in città, rischiando la… scomunica come diceva lui. Ma mai una parola fuori posto e sempre attento ad ognuno”. Infine le parole di Simonetta Antonini a nome dei parrocchiani: “Un esempio da seguire, un amico da ricordare”. La salma è stata tumulata presso la cappella della Diocesi nel cimitero di S. Maria, per espressa indicazione di don Luigi. “Un uomo di poche parole ma di grande esempio”, le ultime battute prima della tumulazione della nipote a fine Messa.