Dialogo

42 chilometri di emozioni!

Federica Stroppa con il suo spingitore Stefano Salvin

Federica Stroppa con il suo spingitore Stefano Salvin

So che di solito i ringraziamenti si fanno alla fine, ma aver potuto vivere questa esperienza mi porta a nominare chi ci ha reso protagonisti della maratona. Grazie all’invito della INIX Sport esteso all’Unitalsi marchigiana ed abruzzese, quattordici ragazzi hanno potuto vivere questa maratona di Roma di 42 chilometri. Per quanto mi riguarda è stata realmente la  realizzazione di un sogno, sono abituata a sentire l'acqua sulla mia faccia, ma grazie al mio spingitore ho potuto sentire l’aria e il sole. La nostra maratona è iniziata molto presto visto che  bisognava mettere appunto le carrozzine: una volta ultimati gli ultimi controlli siamo arrivati in gruppo alla partenza e alle 8.36 il sindaco Virginia Raggi ci ha dato il via. L'avventura è partita sotto il primo sole primaverile di Roma. Il tifo era veramente eccezionale, perché i romani erano tutti con noi. Non sono mancati i momenti difficili come i tratti sui sampietrini e soprattutto gli stop forzati a causa delle forature. L’arrivo è stato a Piazza San Pietro dove io e il mio spingitore Stefano Salvin abbiamo fatto una mini fuga per poterci fare una foto davanti al cupolone. È stato fantastico e per tutto il percorso sono stata incitati al grido di “daje Federica”. La corsa di quattordici carrozzine sul lungo Tevere, un’esperienza semplicemente unica. Gli ultimi cinque chilometri sono stati da brividi soprattutto quando siamo arrivati a Piazza di Spagna. La scalinata era piena di gente e al nostro passaggio ha fatto una standing ovation. Non abbiamo potuto far altro che rispondere agli applausi tra la commozione. Le persone allungavano le mani per darci il cinque. All’ultimo chilometro ho visto anche i miei genitori e gli amici. Mio padre mi ha incitato in modo incredibile e le lacrime hanno cominciato a scendere. Dopo sette ore e venti abbiamo tagliato il traguardo a braccia alzate tutti insieme. Abbracci e sorrisi con il mio spingitore Stefano e con il vice presidente dell’Unitalsi Marche Massimo Graciotti, con la mia accompagnatrice Natascia Togni. Infine la foto immancabile con la più bella medaglia, perché condivisa. Non so se mi capiterà ancora di vivere queste emozioni: se così fosse vorrei condividerle con mio fratello. Sarebbe straordinario per entrambi.

Federica Stroppa