Dialogo

Quell'ala ancora chiusa: perché?

Gentile direttore, a distanza di alcuni mesi mi rifaccio vivo (si fa per dire…) con lei per chiederle ospitalità temporanea. Sono, si ricorda?, uno dei numerosissimi loculi del cimitero di S. Maria del reparto 8, quello serrato da tanto tempo, che si trova proprio davanti alle fioraie. Il tam tam delle informazioni riguardanti l’ultima seduta del nostro Consiglio comunale è arrivato anche a noi e con esso la funesta notizia che per lo scarto di 1 voto (10 contro 9) non è passata la mozione che avrebbe impegnato la Giunta ad intervenire per ripristinare la tanto agognata agibilità mia e dei miei confratelli. Ciò vuol dire che per la prossima ricorrenza del 2 novembre noi saremo tagliati fuori dal consueto pellegrinaggio dei nostri cari che vorrebbero ingentilirci con un fiore, con un lumino, con un biglietto, magari con una carezza ed un bacio dati alle fotografie che per un attimo fanno affiorare alla memoria del cuore tanti momenti di "corrispondenza d’amorosi sensi". Mi chiedo perché debba avvenire tutto questo, caro direttore. È lecito sapere quali sono state le motivazioni che hanno spinto i consiglieri della maggioranza (sindaco in testa) a rinviare sine die i necessari e urgenti lavori? Insensibilità, non rispetto dei sentimenti umani e cristiani che albergano nei nostri famigliari? Anche noi loculi trattati alla stregua degli scarti (leggi anziani, persone con deficit fisici e intellettivi, o al di fuori del mondo produttivo) di cui con tanta sensibilità e tanto calore ha parlato papa Francesco? Certamente devo riconoscere che gli amministratori in fondo hanno riesumato, inconsapevolmente, il motto “me ne frego” tanto caro all’infausto ventennio. Hanno avuto fegato: infatti non hanno minimamente tenuto conto del numeroso serbatoio di voti costituito dai nostri famigliari penalizzati dalla loro scelta. Hanno tirato dritto e…chi s’è visto, s’è visto. Per non occupare altro spazio, concludo dicendole che ho un sogno: una partecipata fiaccolata, la sera del 2 novembre, che arrivi fino al nostro cancello. La visione delle numerosissime fiaccole accompagnate da qualche canto appropriato ci riscalderebbe e ci darebbe la certezza che non siamo stati e non saremo mai dimenticati, nonostante tutto.

Franco Rogari