Dialogo

Ancora disfunzioni al punto prelievi

Più di un mese fa avevo scritto sulle pagine di questo settimanale, che ringrazio per la sensibilità e l’attenzione ai problemi della nostra comunità, per segnalare le gravi disfunzioni del servizio del punto prelievi del nostro ospedale “Profili”. Pensavo che i colleghi della direzione sanitaria ed il direttore dell’Area Vasta, a cui noi apparteniamo, avrebbero cercato di rimediare alle gravi disfunzioni segnalate, relative al problema della prenotazione, all’accettazione limitata allo spazio angusto all’entrata dell’ ospedale ed a ridosso del box della portineria ed alla sala prelievi dislocata addirittura all’interno del servizio di Radiologia e consistente in un piccolo locale dove i prelievi vengono effettuati su poltrone separate da divisori in uno spazio ancora più ristretto, senza alcuna considerazione per il lavoro effettuato dal personale sanitario e per i problemi di noi pazienti, dando proprio l’immagine di una sistemazione provvisoria e precaria certamente non confacente ad un ospedale che ambisce ad essere capofila della realtà montana. Nulla di rilevante è stato fatto se non un cambiamento della prenotazione locale, che era letteralmente impossibile, con quella regionale e comunque complessa e non alla portata di tutti. Può capitare poi, come nel mio caso specifico, che avendo la necessità di sottopormi frequentemente a degli esami ematologici, questi non potevano essere effettuati e quindi refertati nei tempi richiesti ed addirittura ero stato prenotato presso l’ospedale di Loreto per ottenere i referti nei tempi richiesti per la visita e la terapia specialistica in regime di day hospital. Penso proprio che questa disfunzione palese sia offensiva per le esigenze di sanità di ogni paziente che ne dovesse avere bisogno! Un ospedale vero non può funzionare in questo modo e bisogna cambiare in uno spazio molto breve di tempo altrimenti è meglio non parlare di sanità pubblica al servizio del cittadino. L’Area Vasta così come è stata concepita e realizzata è innaturale per la nostra comunità montana! Le gravi disfunzioni del punto prelievi del nostro ospedale sono sotto gli occhi di tutti da fin troppo tempo ed è intollerabile il silenzio di chi dovrebbe per le sue funzioni istituzionali porvi quanto prima rimedio. Si tratta infatti di organizzare in modo diverso e dignitoso un servizio all’interno dell’ospedale e non ci sono normative che non lo consentono come avviene per altri servizi che in modo assurdo sono stati tolti come il reparto di pediatria ed il punto nascita. Si dovranno certamente stanziare più fondi, sistemare ali dell’ospedale colpite dagli eventi sismici ed ancora rimaste opere incompiute. Perché la nuova amministrazione regionale non si attiva in tal senso? Mi piacerebbe, in uno spirito costruttivo e collaborativo, incontrare i vertici della nostra area vasta e della direzione sanitaria del nostro ospedale, insieme ai pazienti che sono costretti a subire le disfunzioni del punto prelievi in modo che tutti si possano rendere conto quale sia la realtà e non fare finta di non vedere e passare oltre, come accade da fin troppo tempo. La scelta dei laboratori convenzionati dovrebbe essere libera per i pazienti e non quasi obbligata, come avviene nella nostra città, essendo l’accesso libero e privo di prenotazione ed il servizio svolto in locali certamente migliori di quelli ospedalieri. Mi auguro vivamente che si rompa il muro di silenzio e di indifferenza e si possa, in un tempo molto breve, divenire operativi per un netto cambiamento del punto prelievi, perché l’ospedale è un servizio per i pazienti ed in questo modo, proprio in un momento difficile dovuto alla pandemia, viene meno alla sua funzione, rendendo ancora più difficile la vita a chi ha dei problemi legati alla salute.

Mauro Giombi