Chiesa

Don Tonino nuovo Rettore del Buon Gesù

Con un decreto del Vescovo Mons. Francesco Massara, è stato nominato, in seguito all’improvvisa scomparsa di don Luigi Monti, come nuovo Rettore del Santuario della Madonna del Buon Gesù don Tonino Lasconi.

Don Tonino, sei stato nominato Rettore del Santuario della Madonna del Buon Gesù e penitenziere vescovile, ti aspettavi questi incarichi?

Assolutamente no. D’altronde a me è capitato sempre di ricevere incarichi inaspettati. E, per mia scelta spirituale e… professionale, li ho sempre accolti come un bene per me, proprio perché inaspettati. Oltre alla volontà di Dio che arriva sempre attraverso i suoi canali, anche dal punto di vista umano è rasserenante: se non ce la faccio, non ne faccio un’angoscia perché non me lo sono scelto. Così anche per questi ultimi. Poi, a cose fatte, ho pensato che forse me la sarei dovuto aspettare. Dopo avere iniziato e svolto per tanti anni il mio servizio alla Chiesa tra i ragazzi e i giovani, mi pare giusto finirla, se sarà così – l’apostolo Giacomo ammonisce: “non dire mai: - domani farò, domani andrò, ma: - e Dio vuole: domani andrò, domani farò”. Tra “diversamente” ragazzi e giovani. “Se Dio vuole”, lo diceva sempre anche mia madre. A proposito di mia madre: ho detto al Vescovo don Francesco che mia madre in cielo avrà fatto una gran festa, quando abitavamo in Via Balbo era la sua chiesa quotidiana.

Quindi vai tranquillo?

Proprio tranquillo no. Devo succedere a sacerdoti come don Aldo Mei e don Luigi Monti, che sono stati i miei punti di riferimento. Erano sacerdoti di tanta preghiera, come io immagino debba essere un rettore di santuario mariano e penitenziere vescovile. Io, invece, sono sempre stato e sono come la Marta del vangelo: più versato per le faccende che per la contemplazione. Imparerò. E’ proprio vero: non si finisce mai di imparare.

Cosa ti ha detto il Vescovo Francesco?

Sai che è di parole brevi e concise. Prima di iniziare la celebrazione del funerale di don Luigi nella chiesa della Misericordia mi ha invitato in una stanza attigua alla sagrestia e: “Ti chiedo di accettare questi due incarichi. Mi sono confrontato con altri sacerdoti e anche con il Vescovo emerito don Giancarlo, e mi è parso bene così”. Ho detto di sì, e forse non l’ho nemmeno ringraziato. Lo faccio adesso. E, come dicevano i nostri vecchi e fanno bene a dire anche i vecchi contemporanei, spero che il Signore e la salute mi assistano.