Dialogo

Esempio inglese anti-Covid

La cittadina inglese di Frome

La cittadina inglese di Frome

In un periodo in cui, a causa del Covid, il Sistema Sanitario Nazionale si mostra in grande difficoltà e nella gente alla preoccupazione del contagio dal virus si unisce quella derivante dalla carenza delle normali cure mediche, la paura e lo sconcerto sono più che giustificati. Nel tentativo di infondere la speranza di una prospettiva migliore nell’assistenza sanitaria, con una maggiore attenzione alle esigenze delle persone, voglio parlarvi di un interessante esempio che, da alcuni anni, ha luogo in Gran Bretagna in una clinica gestita dal dottor Julian Abel, direttore di “Compassionate Communities UK (Comunità Caritatevoli del Regno Unito)”. La clinica si trova a Frome, una cittadina di 28.000 abitanti sita nella contea del Somerset, nel sud ovest della Gran Bretagna. Il programma che questa clinica applica, ha come scopo principale quello di ridurre i ricoveri in ospedale migliorando le relazioni sociali nella comunità. Una relazione più efficace tra le persone ha un impatto sulla salute che, secondo gli studi del team del dottor Abel, è paragonabile (o in alcuni casi addirittura superiore) alle usuali indicazioni mediche: smettere di fumare, ridurre il consumo eccessivo di alcol, ridurre l’obesità, ecc. L’importanza delle relazioni sociali è ben nota da tempo, ma fino ad ora non si sapeva come utilizzarle nella pratica clinica di routine. Il progetto “Comunità Caritatevoli” riesce ad utilizzarle applicando tre strategie. Primo: sfruttare al massimo le reti già esistenti a sostegno della famiglia (parenti, amici, vicini di casa e semplici conoscenti…). Secondo: costruire delle reti di aiuto per le faccende della vita quotidiana (fare la spesa, cucinare, pulire, prendersi cura del giardino e degli animali domestici…). Terzo: inserire le persone nelle attività della comunità, (gruppi di lettura, cori, gruppi di camminatori e altri). Si è notata di conseguenza una riduzione dell'isolamento e della solitudine e si è creato un maggior senso di appartenenza sociale. Il dottor Julian Abel afferma che: “La medicina fino ad ora non aveva preso in considerazione l’uso delle relazioni sociali come parte dell'assistenza clinica. Esso costituisce, invece, l'intervento più efficace che abbiamo per migliorare la salute e il benessere delle popolazioni. Il progetto applicato a Frome ha creato comunità e i risultati di questa operazione sono sorprendenti". In effetti, il progetto ha dimostrato chiaramente che utilizzando le risorse della comunità e creando, nel contempo, un ambiente sociale solidale, si ottengono importanti risultati. Il dottor Abel e il suo gruppo hanno verificato che, dopo l’applicazione del progetto “Comunità Caritatevoli” nel loro ospedale, si sono ridotti drasticamente i ricoveri e di conseguenza è migliorata l’efficienza dei team medici e ciò ha consentito di offrire un miglior trattamento ai pazienti. Il progetto applicato a Frome ha ricevuto l'attenzione dei media di tutto il mondo e si spera possa avere una diffusione anche nel nostro paese. In definitiva si basa su un principio molto semplice: riattivare quella solidarietà che esisteva naturalmente fino circa mezzo secolo fa e che contribuiva a creare una rete spontanea di sostegno. Con l’evolversi della società si è sviluppata una forte tendenza all’isolamento tanto che ora sorge la necessità di ricreare “artificialmente” quel sistema solidale la cui efficacia è dimostrata da questa esperienza inglese. Si potrebbe concludere affermando che è possibile affrontare meglio la vita, in particolar modo in momenti tristi come l’attuale, “rinsaldando i legami e stando insieme a quelle persone che infondono speranza, fiducia, energia” (Carlo Cammoranesi).

Roberto Tilio