Dialogo

Rotary e Allegretto

Il prof. Verdiani e l'architetto Charalambous durante la campagna di rilievo laser scanner

Il prof. Verdiani e l'architetto Charalambous durante la campagna di rilievo laser scanner

Il Rotary di Fabriano continua a lavorare ad uno dei più importanti progetti per il territorio forse mai messi in campo da un’associazione nella città della carta. Si sono succedute presidenze, sono state vagliate idee, collaborazioni, disponibilità umane ed economiche ed è stato immaginato qualcosa di grande mentre ci si interrogava su come rendere il degno omaggio e fama ad Allegretto Nuzi. Il Rotary di Fabriano da sempre ha nutrito fiducia nella possibilità di arrivare a qualcosa di concreto come una mostra sull’artista, prescindendo dall’apporto diretto del club. Il protocollo d’intesa che il Comune di Fabriano ha stipulato con il Comune di Gubbio nello scorso mese di agosto, per la realizzazione del progetto espositivo “Oro e colore nel cuore dell’Appennino” sui due pittori Allegretto Nuzi e Ottaviano Nelli, rende grande omaggio ad Allegretto e non solo. La collaborazione con il prof. Andrea De Marchi è stata dal club sempre auspicata. Ha visto compimento con il conferimento dell’incarico della curatela per il progetto espositivo del prossimo anno. Il Rotary però non si ferma. Sempre con il prof. De Marchi, a cui è legato con uno stretto rapporto fiduciario e amicale, il club sta lavorando per regalare alla città un piccolo gioiello, in fase di studio e realizzazione. Si tratta del progetto più importante dell’annualità 2020/2021, che il presidente Maura Nataloni sta portando avanti con forte determinazione. Già a settembre il primo gruppo di ricercatori dell’Università di Firenze ha approfondito giugno il gruppo di lavoro coordinato dal prof. Giorgio Verdiani dell’Università di Firenze, ha effettuato una campagna di rilievo laser scanner grazie alla quale è stato possibile formulare le prime ipotesi sulla configurazione architettonica originale delle cappelle gotiche della Cattedrale, che si aprivano a raggiera costituendo l’abside del Duomo di Fabriano, ora mal apprezzabili perché resecate dalle trasformazioni successive, in particolare cinquecentesche. Queste erano decorate da affreschi non solo di Allegretto ma anche di altri valenti artisti del tempo come il Maestro di Staffolo, il Maestro di San Verecondo e Giovanni di Corraduccio. L’attività che si sta svolgendo va oltre lo studio delle opere del nostro concittadino e riguarda un’approfondita analisi architettonica, prima mai eseguita, delle cappelle trecentesche della cattedrale di San Venanzio. Qui, terminata la costruzione, venivano a poco a poco incastonati dipinti tanto poco conosciuti quanto unici, per l’iconografia e le tecniche pittoriche usate nella raffigurazione di vesti sfavillanti, visi umili, sguardi dolcissimi, decori raffinati. La realizzazione di un “rendering” sull’abside modello 3D della zona absidale del Duomo cittadino nella sua presumibile conformazione originaria, va quindi “oltre” lo studio dell’opera di Allegretto Nuzi. Il punto di arrivo sarà quello di offrire allo spettatore, sia esso turista o fabrianese, una rappresentazione virtuale, fedele il più possibile, di una piccola parte del nostro patrimonio storico e artistico e recuperando un’importante testimonianza dell’opera pittorica internazionale fabrianese nel trecento.

Michela Ninno, presidente Commissione Immagine Pubblica Rotary Club Fabriano