Dialogo

L'arte della carta

Gli spazi esterni del Museo Guelfo a Fabriano

Gli spazi esterni del Museo Guelfo a Fabriano

L’arte della carta, la carta dell’arte In tempi come l’attuale, in cui scarseggiano le buone e liete notizie, ci riempie di gioia e in un certo senso di motivato orgoglio, leggere che il Consiglio regionale delle Marche ha approvato la proposta di legge che definisce ufficialmente Fabriano città della carta e della filigrana, insieme ad Ascoli e Pioraco. Abbiamo anche la felice opportunità, finalmente, di avere in Regione tre donne appassionate e competenti come Giorgia Latini, assessore alla Cultura e le consigliere Chiara Biondi e Simona Lupini che, sono sicura, si batteranno per l’ulteriore passo della candidatura Unesco della carta filigranata. Idea questa partita dalla Carifac con il suo presidente Marco Ottaviani ed appoggiata da gran parte dei cittadini. Si tratta di eccellenze, che potranno dare un nuovo, necessario impulso alla crescita della città e del territorio, in termini di visibilità e di turismo. E questo dati i meravigliosi luoghi dell’arte e della cultura che ci auguriamo possano presto riaprire e mettersi a sistema con i corrispondenti luoghi regionali, interregionali e non solo. Un luogo dove la carta è sublimata dal segno artistico è il Museo Guelfo, in cui la Collezione di opere originali eseguite su carta da artisti internazionali come Chagall, Mirò, Dalì, Magritte, De Chirico, Kokoscka, Bartolini, Masson, ecc., costituisce per la Regione Marche, un raro, forse unico esempio di raccolta, che spazia dall’impressionismo francese al surrealismo fino ai nostri giorni. Le opere, visionate dal Ministero dei Beni Culturali, sono state dichiarate “di grande interesse artistico e documentario” con un’implicita valenza didattica, rivolta agli studiosi, agli studenti ed alle persone capaci di emozionarsi, di fronte alla creatività, all’armonia ed al mistero del sogno poetico. L’artista Guelfo ha sempre sentito il fascino della secolare tradizione dell’arte della carta propria della sua città natale, insieme ad una vocazione culturale ed artistica di respiro europeo che lo ha portato a conoscere, lavorare e viaggiare per l’Europa, soprattutto a Parigi presso l’Editore Visat, dove si incontravano Cocteau, Chagall e tanti altri insieme a Guelfo. Per questo alla sua dipartita terrena abbiamo costituito l’omonima Fondazione (riconosciuta legalmente dalla Regione Marche) sfociata poi nell’effettiva creazione del Museo Guelfo, accanto alla Biblioteca, progettato dall’architetto Lorenzo Rossi ed ora arricchito ad opera del Comune di uno spazio verde in cui si possa piacevolmente sostare. Il tutto donato dalla Fondazione Museo alla città nella certezza che l’arte è un dono, la carta un medium prezioso ed insostituibile, per definire un’identità senza confini spazio-temporali, che in tempi di globalizzazione, traduce significatamente il lavoro delle persone che vi hanno trasfuso l’anima e tutta la nostra storia.

Marisa Bianchini