Dialogo

Un restyling urgente

Via Damiano Chiesa

Via Damiano Chiesa

La viabilità del nostro territorio è in sofferenza da troppo tempo e necessità di un rigoroso restyling per curare tutte quelle ferite che sono vistose in tante vie, strade del nostro circondario. E’ iniziato da poco il 2022 e con le possibilità di un’amministrazione comunale che ha chiuso il bilancio, dello scorso anno, con un attivo di diversi milioni di euro, non si riavvisano le difficoltà per non investire sul decoro della propria città. Nel cuore del centro storico da diversi anni l’Azienda Sanitaria di Fabriano ha verificato la grave situazione di inquinamento da amianto provocata da uno stabile, in condizioni fatiscenti, tra via Le Povere e via Gentile da Fabriano, posizionato davanti ad un monumento storico come la chiesa di Sant’Onofrio con il suo Santuario della Scala Santa, luogo di devozione per tanti fabrianesi. Anche il Comune di Fabriano ha emesso negli anni ordinanze di rimozione della copertura in amianto, ma ad oggi non è seguita alcuna opera di rimozione, né di demolizione dell’immobile. Un luogo che andrebbe riqualificato anche per una crescente ed importante attività turistica che si registra da alcuni anni in città. Passeggiando per le vie del centro storico è evidente la necessità di un intervento urgente in via Damiano Chiesa dove si è formato un vistoso cratere con sanpietrini che ad ogni passaggio di auto e mezzi pesanti, come l’ecobus, si distaccano dal selciato e vengono posizionati lungo le pareti della storica via. Ovviamente è interessata tutta la strada che da Piazza Garibaldi, in una ripida salita, porta a Piazza Quintino Sella. Un altro luogo da rivalutare è Piazza Altini con i suoi preziosi monumenti artistici, la chiesa di San Benedetto, il monastero di San Benedetto con il Museo della Stampa ed altre attività di interesse turistico, l’Oratorio del Gonfalone, siti che vengono messi in secondo piano da un fatiscente e oramai non più in uso palazzo della ex Croce Rossa Italiana e dalle numerose e alte piante che provocano danni al sollevamento del selciato e coprono vistosamente i monumenti citati, portando anche umidità alle pareti degli edifici. Sono ferite curabili di una città che merita di essere più amata e rispettata per quel patrimonio monumentale che le passate generazioni ci hanno lasciato indenni e tutti noi oggi rischiamo con la nostra indifferenza, di non lasciare ai giovani la nostra storia e tanta bellezza.

Sandro Tiberi