Dialogo

Prove di soccorso in montagna

Con l’allentamento delle maglie delle disposizioni anti-Covid, è stato possibile organizzare nel Fabrianese, nei giorni 22 e 23 maggio, una due giorni di esercitazione ed aggiornamento full immersion per i tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ed i gruppi di Protezione Civile della zona. Organizzata dalla stazione del Soccorso Alpino e Speleologico di Ancona, sotto la direzione del Cor regionale, i vari tecnici delle stazioni ed i molecolari di Marche e Molise hanno operato in sinergia con le squadre di Protezione Civile della zona: Gruppo comunale di Fabriano, gruppo Protezione Civile di Cerreto d'Esi e Unità soccorso cinofilo di Jesi. ?Un sodalizio quello tra Cnsas e Protezione Civile rinnovato anche grazie alla nuova sede in zona ex mattatoio di Fabriano per gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico, in cui sono presenti anche gruppi di PC. Il coordinamento del Cnsas nelle operazioni di soccorso in montagna è di fondamentale importanza per la preparazione tecnica dei componenti dal punto di vista operativo. Sono presenti infatti anche i sanitari e le unità cinofile, utili per la gestione e la risoluzione delle problematiche degli interventi in ambiente impervio. In prima battuta sono state illustrate le complesse tecnologie che sono dietro ad un’attività di ricerca dispersi ed il funzionamento della Centrale di Coordinamento e Ricerca (CCR). Al suo interno lavorano infatti, in caso di intervento, i Tecnici di Ricerca (TER), coordinati dal Coordinatore Operazioni di Ricerca (Cor) regionale, allo scopo di fornire alle squadre operative delle tracce Gps da seguire, sulla base delle informazioni disponibili in prima istanza. Contestualmente alla formazione teorica e poi pratica sui sistemi Gps di ricerca, i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico hanno potuto aggiornarsi circa le procedure di PTC (pre-hospital trauma care), fondamentali per adempiere al servizio di soccorso tecnico al quale sono deputati. Il personale tecnico è stato formato attraverso lezioni teoriche e successive prove pratiche in campo, che sono state simulate con l'utilizzo di figuranti impiegati nelle aree di ricerca. Una volta terminata la parte teorica, è stata attivata la simulazione con la richiesta d’intervento per il mancato rientro di due ciclisti, usciti per un giro nelle zone circostanti a Campodonico. Le squadre, nel caso di questa esercitazione composte da Operatori e Tecnici del Soccorso Alpino provenienti da tutta la regione e da uomini della Protezione Civile, hanno quindi seguito le tracce fornite, alla ricerca di eventuali reperti utili al ritrovamento del soggetto disperso. Contestualmente i cani molecolari del Cnsas ed i cani di ricerca di superficie della Protezione Civile effettuavano delle battute mirate. Sostanziale la differenza tra queste due tipologie cinofile in quanto i primi lavorano unicamente fiutando le tracce lasciate da una determinata persona, di cui inizialmente hanno annusato gli odori reperiti da abbigliamento o anche all’interno dell’auto dal loro conduttore, mentre i secondi vanno alla ricerca più genericamente di tracce umane. Una volta individuati reperti dei dispersi, da parte delle squadre, è stato facile per i cinofili risalire alla posizione esatta dei dispersi mediante l’uso dei cani molecolari. A questo punto è scattata la seconda fase delle operazioni, quella sanitaria, in cui altre squadre ed il medico si sono portati sul luogo del ritrovamento per una prima valutazione anamnestica, attivando le procedure di PTC precedentemente esplicate, allo scopo di consegnare il paziente al nosocomio idoneo, nel minor tempo possibile. Il tutto rientra nelle competenze dei tecnici del Cnsas sempre in continua formazione per la prevenzione e la risoluzione degli incidenti in montagna. Mentre proseguivano le attività di addestramento della seconda giornata, dalla centrale operativa è arrivata una richiesta di intervento, questa volta reale, per un’escursionista scivolata lungo un sentiero. Tutto è avvenuto improvvisamente intorno alle ore 13 di domenica lungo il sentiero dell'Aquila in località Pierosara di Genga, dove L.L. di 59 anni di Senigallia era in escursione con delle compagne. Dopo la caduta e la constatazione dell'impossibilità di continuare a piedi, sono stati allertati i soccorsi. Dalla centrale operativa è stata attivata l'ambulanza 118 di Serra San Quirico, giunta sul posto insieme al nucleo dei CC di Genga. La squadra di Ancona del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha bloccato l'operazione di ricerca e si è portata velocemente sul luogo dell'incidente e raggiunto la ferita, ha provveduto a metterla in sicurezza insieme al personale del 118, per poi recuperala sul posto con l’elicottero Icaro02 di stanza a Fabriano. La paziente è stata vericellata a bordo dal tecnico elisoccorso del Soccorso Alpino e Speleologico con la "tecnica del pannolone" ed infine elitrasportata all'ospedale di Fabriano.

Sasm (soccorso Alpino e Speleologico Marche) stazione di Ancona