Dialogo

Come frenare lo spopolamento?

La tabella di cui sopra dimostra il drammatico spopolamento dell’entroterra montano marchigiano fra il 1951 e l’inizio del 2021 (oltre un terzo dei suoi abitanti ha infatti preferito scendere a valle e/o soprattutto lungo la costa) in confronto ai 23 Comuni costieri e ai restanti Comuni marchigiani, spopolamento che potrebbe divenire davvero irreversibile. Perché il nostro Comune e le forze politiche fabrianesi - qualunque sia l’esito delle elezioni comunali del 12 giugno - non pongono allora fine alle sterili, dannose e spesso pretestuose polemiche fra di loro e prendono invece, insieme, l’iniziativa per favorire la costituzione di una associazione fra comuni, forze politiche, sociali ed economiche dell’entroterra montano marchigiano? Un’associazione che (con grande determinazione ma in modo assolutamente civile e democratico) si proponga di far sì che la Regione Marche operi davvero e finalmente per realizzare quella più equa ed equilibrata distribuzione in tutto suo territorio dei servizi (a partire da quelli sanitari), delle infrastrutture e del lavoro (unico vero modo per porre fine ed anzi invertire la tendenza all’abbandono della montagna) dando fra l’altro finalmente attuazione al suo Statuto, come avrebbe dovuto obbligatoriamente fare sin dalla sua nascita, avvenuta nell’ormai lontano 1970? ??Lo statuto regionale infatti stabilisce che la regione “riconosce la specificità del territorio montano e delle aree interne. promuove politiche di intervento e di riequilibrio per assicurare un’equa distribuzione dei servizi e delle infrastrutture, occasioni di lavoro e adeguate condizioni di vita. (art.4, 7° comma)” e “si impegna a rendere effettivo il diritto costituzionale alla salute. assume iniziative volte a garantire, in particolare, la tutela della maternità, dell’infanzia, degli anziani e delle persone disabili”. (art. 5, 1° comma). ??Così facendo Fabriano darebbe non solo un contributo davvero grande e significativo per la realizzazione di un obiettivo così importante per tutta la regione ma legittimerebbe ancora di più quel ruolo di Comune capofila, portavoce e difensore dei diritti del vasto entroterra montano a cavallo delle province di Pesaro, Ancona e Macerata - cui potrebbe legittimamente aspirare per la sua posizione baricentrica e per esserne il Comune più grande e significativo - che finora non ha saputo o forse, e purtroppo, voluto svolgere. Chiedo infine scusa per eventuali errori, ma reperire e sistematizzare i dati non è stato davvero semplice.

Nicola Porcarelli