Dialogo

La libreria di Miliani

L’importanza dei beni culturali e delle fonti di storia locale accresce quando si ha modo e tempo di approfondire la loro conoscenza, ossia quando alla loro tutela seguono valorizzazione e fruizione. E’ questa una riflessione che suggerisce di illustrare brevemente uno dei fondi librari privati più interessanti delle Marche per la sua principale peculiarità storico-documentaria riferibile al periodo che va dall’ultimo ventennio dell’Ottocento agli anni trenta del secolo scorso. Si tratta della “libreria” di Giambattista Miliani (1856-1937), donata dai suoi eredi nell’agosto 1942 alla Biblioteca Comunale di Fabriano, oggi Biblioteca Multimediale “Romualdo Sassi“. Un pregevole patrimonio culturale di 8.500 volumi e 12.000 opuscoli strettamente collegato alla poliedrica personalità del proprietario. Quel Miliani che non fu soltanto uno dei più autorevoli capitani d’industria delle Marche, deputato al Parlamento per sei legislature, ministro nel 1917 del governo di Vittorio Emanuele Orlando, senatore del Regno nell’era fascista, due volte sindaco (nel 1889 e nel 1900) e poi Podestà di Fabriano nel 1929, ambientalista ante litteram. Uomo di elevata cultura, fece riordinare e aprire al pubblico la civica Biblioteca, creò la Biblioteca Popolare Circolante, rappresentò Fabriano nell’ “Alleanza del Libro”, promosse conferenze, vendite e distribuzioni gratuite di libri, restaurò a sue spese monumenti architettonici e opere d’arte, scrisse saggi e monografie, si interessò di storia locale, di arte e di musica. Il suo studio sulle origini e sulla filosofia dell’arte di Euterpe, pubblicato nel 1885 a Firenze dalla “Tipografia dell’Arte della Stampa”, riscosse l’apprezzamento di Giosuè Carducci e fu ristampato nel 1917 dall’Istituto di Storia della carta “Gianfranco Fedrigoni” (Istocarta). L’indimenticabile e caro amico Bruno Bravetti, suo scrupoloso biografo. dedicò a Miliani due volumi, editi nel 1994 e nel 2010, ove è ampiamente dimostrato che nel suo ramo – l’industria della carta – Giambattista possedeva una preparazione tecnica di rilevanza internazionale, In agricoltura si rivela un esperto di notevole caratura, un agrario illuminato con molto senso pratico, con grande capacità di riformatore che sa avvalersi di collaboratori della statura del prof, Celso Urbani, scienziato marchigiano, ma non si fa mancare quel paternalismo tipico dell’imprenditore buon padre-padrone che gli rimproverano i suoi avversari politici. Quando a cinquanta anni Miliani inizia la sua attività di parlamentare è un uomo maturo, un industriale che ha alle spalle una consolidata esperienza di pubblico amministratore, un agrario che ha seguito e studiato l’inchiesta Jacini del 1884 e si trova ad operare in un periodo di irrequietezza profonda del corpo sociale che si identifica con l’età giolittiana e con i nuovi fermenti che scuoteranno dalle fondamenta lo Stato liberale, fermenti che si diffondono anche in periferia e caratterizzano le agitazioni del movimento operaio fabrianese. L’intensa attività di industriale e di politico lo inducono ad accumulare un rilevante patrimonio librario che riflette la sua intensa operatività, i suoi interessi e i suoi studi preferiti. Non accumula libri con la passione morbosa del bibliomane, ma va alla ricerca di opere che può utilizzare per mantenersi informato. Usa la suo biblioteca come strumento di lavoro e inseparabile sussidio per essere pronto ad espletare con competenza le funzioni di manager e di parlamentare, Riesce così a formare una preziosa “raccolta libraria” provvista di catalogo e aggiornata nei settori dell’economia, dell’agronomia, delle scienza, del diritto con opere che l’ordinamento bibliotecario assegna alle classi delle scienze sociali e delle scienze applicate (tecnologia). Fra le opere generali, oltre alle enciclopedie e ai dizionari, risaltano gli Atti delle assemblee del Risorgimento e del Parlamento Italiano, i rendiconti e le relazioni ministeriali e una consistente raccolta di periodici dalla quale emergono “La Civiltà Cattolica” dal 1850 al 1901, “Natura e Arte dal 1891 al 1914, “ Bollettino della Società Geografica” dal 1902 al 1936, “Cultura moderna” dal 1912 al 1937, “Rassegna storica del Risorgimento”, “La Parola e il Libro”, “Rivista del Club Alpino Italiano”, “Rivista di politica economica”, “L’Italia agricola” dal 1891 al 1916, “Minerva”, “La Riforma sociale”, “Bollettino degli Agricoltori Italiani” dal 1896 al 1908, i resoconti della “Società umbro-marchigiana per l’esercizio dell’industria agraria”. Nel campo della letteratura abbondano i classici latini e italiani e la collezione di scrittori stranieri, Rilevante il numero delle opere di filosofia e storia dell’arte, di geografia. Importante per la ricerca storica il fondo che riunisce le pubblicazioni di argomento locale e regionale, Di questa ricca “libreria” che può ritenersi insolita o, se si vuole, specializzata è quella che riunisce i documenti di una miscellanea formata da migliaia di opuscoli, alcuni assai rari: statuti di associazioni e cooperative, atti di congressi e convegni, patti colonici e contratti di mezzadria, rapporti delle Società di Muto Soccorso, contratti e bilanci dei Consorzi e dei Comitati agrari, relazioni di Scuole di Agricoltura e di Cattedre ambulanti”, di leghe operaie e contadine, brevi saggi e studi monografici sulla agricoltura, sulla forestazione, sull’allevamento del bestiame, sulla chimica agraria, sulla industria cartaria, sull’economia riferita in particolare alle Marche e al comprensorio montano di Fabriano e dell’Altoesino, Altro fondo prezioso il materiale documentario per la storia del movimento operaio e contadino, delle associazioni di categoria, dei sindacati, dei partiti politici e per la storia socio-economica e della cultura dal primo Novecento all’era fascista. In realtà questa pregevole libreria, conservata nella sede della Biblioteca Multimediale di Fabriano, è un fondo librario prezioso da scoprire e una enorme fonte bibliografica per ricostruire la storia dei luoghi e dei tempi nei quali visse e operò Giambattista Miliani.

Giancarlo Castagnari