Dialogo

La città rischia di svuotarsi

Anche il treno storico della Fabriano-Pergola per riattivare il turismo

Anche il treno storico della Fabriano-Pergola per riattivare il turismo

Fabriano è una città bellissima e meriterebbe di essere valorizzata di più per attrarre persone ed invogliare i giovani a restare invece di fuggire appena possibile. Credo che prima di tutto bisognerebbe sviluppare il settore commerciale, in modo da rendere Fabriano più attrattiva anche per gli abitanti dei Comuni confinanti che attualmente invece preferiscono andare nel maceratese o nel pesarese o addirittura nella vicina Umbria dove trovano una maggiore scelta di prodotti e servizi ed una maggiore fruibilità degli stessi. Chiaramente per fare questo bisognerebbe innanzitutto migliorare la viabilità sia cittadina che extraurbana. Raggiungere Fabriano sia dalla costa che dai paesi limitrofi è un viaggio “della speranza” tra lavori in corso ormai da tempi immemorabili e strade sconnesse: bisognerebbe spingere affinché i lavori in corso vengano terminati e per ripristinare e migliorare i tratti di viabilità secondaria, quali la Pedemontana. A livello cittadino le strade sono ormai disastrate e c’è una carenza cronica di posti auto. I parcheggi vicino al centro sono insufficienti in quantità e sono stati pressoché tutti trasformati in sosta a pagamento, peraltro con tariffe abbastanza elevate, scoraggiando la maggior parte delle persone al loro utilizzo. Visto che il progetto di costruire un parcheggio sotterraneo è stato abbandonato per i costi eccessivi si potrebbe pensare a soluzioni meno costose e a più basso impatto, come ad esempio individuare aree di sosta periferiche servite da autobus navetta e da trasporto pubblico, magari con agevolazioni per i cittadini. Questo permetterebbe anche di snellire il traffico urbano che a Fabriano è diventato intollerabile: è assurdo vedere gli ingorghi che si creano in una cittadina come la nostra, specialmente in alcune aree come quella del centro, la zona del Borgo ed il quartiere di Santa Maria. Un’altra possibilità sarebbe quella di creare piste ciclabili, sistemare i marciapiedi per agevolare anche lo spostamento a piedi. Tutto ciò permetterebbe di ingrandire la zona pedonale e creare un’area a traffico limitato che renderebbe il centro di Fabriano più fruibile. Poi sarebbe necessario attuare politiche che favoriscano lo sviluppo di attività commerciali, artigiane e ludiche in centro, una specie di centro commerciale diffuso, così da attirare persone e convincere i cittadini a rimanere nel proprio territorio. Altro aspetto è il potenziamento del settore turistico. È stata da poco riattivata la ferrovia Fabriano-Pergola, inserita nel circuito dei treni storici, ma la nostra città non sembra averne beneficiato: si potrebbero organizzare pacchetti che includano oltre al viaggio in treno anche una visita ai nostri monumenti e al centro storico così da invogliare i passeggeri a sostare qualche ora nella nostra città. Tra l’altro la riattivazione di questa tratta, e il suo potenziamento come tratta commerciale, previsto nel piano, genererebbe ulteriori problemi di traffico e inquinamento nella zona del Borgo: pertanto si spera in una conversione dei treni all’elettrico o a idrogeno per i treni che la percorreranno, come è stato fatto nella vicina Umbria. Poi sfruttare il patrimonio eno-gastronomico e costruirci un business turistico che in questo momento sta avendo una crescita in tutta Italia: abbiamo una produzione casearia, di salumi nonché di vini di tutto rispetto e sarebbe opportuno valorizzare questo patrimonio. C’è poi l’aspetto della sicurezza. Infatti la microcriminalità comincia ad essere un problema rilevante sia per i cittadini che per i commercianti: prevedere una maggiore sorveglianza di determinate aree urbane, magari prevedendo ronde, per prevenire atti vandalici, spaccio e furti sarebbe molto importante. Infine c’è il capitolo delle politiche giovanili: ormai Fabriano sta diventando una città per anziani visto che i giovani, appena terminati gli studi, cercano di andarsene. Ma non bisogna dimenticarsi comunque della loro presenza e poi una città più vivace sotto diversi punti di vista potrebbe invogliarli a rimanere, evitando il declino totale. Innanzitutto bisognerebbe lavorare molto sull’inclusione: a Fabriano c’è molta disparità sociale e non viene mai favorita l’integrazione tra le diverse realtà magari creando spazi di collaborazione e iniziative che li spingano a fare gruppo. Si potrebbero realizzare aule studio, dove ritrovarsi per studiare insieme, e spazi verdi attrezzati per fare sport sia individuali che di squadra. Infine magari aprire una discoteca più grande, capace di ospitare piccoli concerti o serate alternative, un centro bowling o altre attività che spingano i giovani a divertirsi in città, senza dover sempre andare lontano.

Francesco Socionovo