Cronaca

Nel deserto per il Perù

Raniero Zuccaro è pronto per una nuova avventura. “Missione Perù”, l’attività solidale che lo vede impegnato da circa un decennio, è sempre viva. E così, dopo la Milano-Milazzo in bici e la traversata dell’Adriatico da Ancona alla Croazia in canoa, Zuccaro, fabrianese, agente di polizia del commissariato cittadino, si cimenterà con la camminata di 100 chilometri nel deserto del Sahara. L’appuntamento è per il prossimo ottobre e l’obiettivo, naturalmente, è sempre quello di reperire risorse in favore di ragazzini poveri di alcune zone disagiate del Perù. Un’attività tanto rilevante quanto efficace, se si pensa che in questi anni ha portato alla realizzazione di un asilo e di un pozzo artesiano. Un’esperienza di vita straordinaria, che Zuccaro ha raccontato la settimana scorsa di fronte a una platea di circa 150 scolaretti delle elementari (cinque classi dell’Aldo Moro” e due classi della “Carlo Collodi”), accompagnati dalle loro insegnanti. All’incontro, svoltosi presso il teatro Don Bosco della parrocchia della Beata Maria Vergine della Misericordia e condotto sul palco da Gigliola Marinelli di Radio Gold, hanno preso parte, fra gli altri, il vescovo emerito Giancarlo Vecerrica, il commissario capo Fabio Mazza, il dirigente scolastico Andrea Boldrini, la nota musicista e pianista Cinzia Pennesi. «L’obiettivo – hanno spiegato le insegnanti – era quello di promuovere i temi della solidarietà, della condivisione e del lavoro di gruppo. E l’esperienza di Raniero Zuccaro, sotto questi aspetti, è altamente istruttiva». Un’esperienza che l’agente di polizia ha tratteggiato, talvolta con dovizia di particolari toccanti, servendosi anche di filmati fotografici assai suggestivi. «Tutto è nato 10 anni fa – ha detto Raniero – quando, durante una cena, un prete che operava in Guatemala, don Michele, ci parlò delle problematiche derivanti dalla mancanza di acqua. Eravamo una cinquantina di persone e subito acquistammo dei serbatoi in vetro resina che ora servono 40-50 famiglie, ma poi chiedemmo a don Michele di poter fare anche altro e così prese il via “Missione Perù”, poiché pure in quel territorio si vive nella più totale precarietà». La costruzione di un asilo e di un pozzo artesiano stanno aiutando davvero tante famiglie. «Sono esperienze che ti trasformano – ha aggiunto Zuccaro – e anche adesso che sto per intraprendere un’altra avventura posso dire che non è un sacrificio, bensì una gioia. Gioia che condivido con tutti voi, perché è grazie a voi se si è riusciti a fare qualcosa di buono. Da solo non ce l’avrei mai fatta».