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I primi calci a Fabriano

La formazione della Excelsior Fabriano protagonista delle prime partite di calcio all'inizio degli anni Venti

La formazione della Excelsior Fabriano protagonista delle prime partite di calcio all'inizio degli anni Venti

FABRIANO - Quando si è iniziato a giocare a calcio a Fabriano? La curiosità merita una risposta. E scartabellando tra vecchi giornali e annotazioni storiche possiamo dire di essere in grado di delineare gli “albori” di questo sport nella città della carta.

Già alla fine dell’Ottocento si davano i primi “calci al pallone” (ne fa menzione Oreste Marcoaldi in “Guida e Statistica della Città e del Comune di Fabriano”), un po’ come avveniva in gran parte d’Italia, ma in maniera del tutto spontanea e non organizzata, per strada e con una “sfera” realizzata con mezzi di fortuna.

Nel 1911 la Società Cattolica Sportiva Excelsior - che già svolgeva a Fabriano attività di escursionismo, ciclismo e atletica leggera - di cui fu propulsore don Erminio Petruio, cominciò ad intraprendere anche il “giuoco del calcio” presso il fu Oratorio della Portella in via Damiano Chiesa (è Dalmazio Pilati ad averci lasciato questa informazione nella sua pubblicazione “Fabriano nel tempo…”, edita nel 2003).

Nel volgere di pochi anni la popolarità del calcio crebbe rapidamente in città, tanto che la Excelsior nel 1914 acquistò un provvisorio terreno da adibire a campo da gioco «fuori Porta San Martino» (ovvero fuori Porta Pisana) - particolare che apprendiamo da “L’Azione” del tempo - per la precisione dove poi sorse la fabbrica della “Merloni” e la annessa abitazione della famiglia di Aristide (grande edificio ancora visibile, ma ormai cadente, lungo via Dante). Ebbene, possiamo dire che proprio su questo terreno adibito al gioco, nel 1914, la squadra della Excelsior iniziò a praticare il calcio in maniera un po’ più strutturata.

Ma lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, con l’ingresso nel conflitto dell’Italia nel 1915, interruppe il fervore sportivo che aveva caratterizzato il primo decennio del Novecento. C’era altro a cui pensare: tanti giovani erano a combattere (e talvolta, purtroppo, a morire al Fronte) e chi era rimasto doveva fare i conti con le ristrettezze economiche e alimentari.

Terminata la Guerra nel 1918, nel fabrianese servì più o meno un biennio affinché tutte le attività ludiche - sport compreso - fossero in grado di riprendere una attività piena e costante.

Anche l’Excelsior, la squadra di calcio di cui abbiamo già parlato, ritornò a giocare, iniziando anche a confrontarsi con le altre formazioni delle città vicine.

La prima cronaca di una partita che siamo riusciti a rintracciare integralmente risale al 15 agosto del 1920 ed è tratta dal nostro settimanale “L’Azione”: il match è tra Matelica ed Excelsior Fabriano con il risultato di 0-1 per i cartai, gol di Pellegrini nella ripresa.

Sono lieto di proporvela integralmente per le bellezza del racconto sportivo scritto dal cronista di allora, di cui purtroppo non è riportato il nome.

«Invitata dalla forte e bella squadra di Matelica, l’Excelsior di Fabriano si è recata colà per disputarvi un match amichevole. L’ospitalità matelicese è stata superiore ad ogni elogio e plaudiamo alla simpatica festa che ha riunito i bravi calciatori delle Marche in fraterna e sincera cordialità. Molto pubblico è intervenuto al campo “Boaro” di Matelica per l’importante incontro. Le squadre si presentano in campo e dopo essersi sgranchite le gambe, Serafino Pellicciari oculato ed imparziale arbitro fischia il principio della disputata partita. Il pallone è ai matelicesi i quali con rapidissimi passaggi si portano sotto la rete dell’Excelsior. Ma questa impossessatasi della palla manca per poco il goal. E’ al 40 minuto che Colonnelli di Matelica cade in male modo ed esce dal campo sostituito da una riserva. Così finisce il primo tempo in cui tutte e due le squadre si sono equivalse. Dopo il riposo l’arbitro fischia il secondo tempo, in cui rifulse la superiorità tecnica dei fabrianesi. E non è che dopo reiterati attacchi e con giuoco ad una sola porta che Pellegrini da due metri infila la rete matelicese. L’Excelsior incoraggiata ha tutta la prima linea protesa all’attacco, e questa superiorità netta e convincente non è tradotta in punti per la fortuna del portiere e per il terreno orribile. Dopo pochi minuti l’arbitro fischia la fine. Hanno giocato bene di Matelica l’ala sinistra Passarelli, Carloni, Mariotti, dell’Excelsior tutti bene in special modo il portiere che ha salvato un goal con un tuffo miracoloso. Questa è una squadra di giovani che allenandosi assiduamente potrà farsi onore. La squadra fabrianese era così formata: Quagliani, Tavolini, Acquani, Pinto, Lorenzetti Lamberto (capitano), Orienti, Pellegrini, Mannucci, Corradini, Lorenzetti Lorenzo, Carmenati».

Alcune settimane dopo l’Excelsior Fabriano accetta l’invito di recarsi a giocare a Tolentino (settembre 1920), formazione già blasonata e di vertice nel Campionato Marchigiano: di questo match in terra cremisi non abbiamo la cronaca, ma un solo brevissimo commento, «dura esperienza», che fa pensare ad una sconfitta subita dai fabrianesi, forse anche pesante…

I cartai continuano ad allenarsi e l’anno successivo, 1921, arrivata la primavera, sappiamo che si recano in trasferta a Pioraco (di questa partita non ci sono né cronaca né risultato).

Non abbiamo elementi sufficienti per dire se l’Excelsior partecipasse già al Campionato Marchigiano. Molto probabilmente ancora no (il debutto in una competizione ufficiale dovrebbe avvenire nel 1923/24): almeno da quello che possiamo interpretare tra le righe degli articoli, quelle organizzate erano soltanto partite amichevoli occasionali.

Apprendiamo comunque, sempre dalla colonne de “L’Azione”, di un «progresso di tecnica e di allenamento dei nostri giovani calciatori». Miglioramenti che convincono l’Excelsior ad accettare un nuovo match amichevole con il Tolentino, in questo caso si gioca a Fabriano, il 26 giugno 1921: e stavolta i fabrianesi non sfigurano, anzi, la partita termina 0-0. Ecco il relativo articolo, tratto da “L’Azione” del 3 luglio 1921, un po’ più “tecnico” del precedente - sembra progredito anche il cronista - dal quale veniamo a sapere i ruoli dei giocatori fabrianesi e lo schieramento in campo: portiere - seconda linea - prima linea.

«Il fischio dell’arbitro trova le due squadre decise a non cedere e tutte e due fiduciose in un buon risultato. Il giuoco s’inizia subito serrato e mentre i cremisi sfoggiano un buon giuoco di testa favoriti dalla loro statura, i nostri turchini preferiscono i bassi, rapidi, precisi passaggi giungendo così varie volte a minacciare la porta avversaria e Tolentino deve raccogliersi spesso a difesa di essa. Anche la porta fabrianese è per qualche momento in pericolo ma le parete del portiere Quagliani, la veloce e sicura azione di Pinto ed i pronti ed infallibili rimandi di Lorenzetti sventano la minaccia avversaria tanto che la diga della seconda linea (Giannotti, Orienti, Carmenati) è quasi insuperabile. Eccellente è anche l’attacco della prima linea combinato tra i due fratelli Principi, il tenente Viscornia, Pellegrini e Petrocchi. Il risultato di un’ora e mezza di lotta intensa è zero a zero. Meglio di così non poteva dimostrarsi il progresso della nostra Excelsior. Il numeroso pubblico, che sempre più s’interessa al bello sport, ebbe unanimi parole di elogio per i nostri valorosi calciatori e per il corretto gioco dei cremisi che non abusarono della maggiore pesantezza. La bella partita lasciò in tutti il desiderio di nuovi incontri con le squadre delle città vicine, essendo questo un buon mezzo per sviluppare sempre più buoni rapporti di colleganza con esse, e nei giovani, il sano piacere dell’esercizio fisico».

La crescente diffusione del calcio a Fabriano si concretizza nella costruzione, in questi primi anni Venti, di un vero campo da gioco: è quello ancora esistente e che dà il nome a Via Campo Sportivo e all’intero quartiere, oggi comunemente chiamato “Stadio Vecchio”. Se ci fate caso, sul cancello di ingresso - che è quello originale - si leggono le sigle in ferro battuto “SC” sul lato sinistro e “SE” sul lato destro, stanno per “Società Cattolica Sportiva Excelsior”, ovvero la squadra che lo costruì e ci giocò per prima.

Mi piace pensare che i bambini e ragazzi del settore giovanile fabrianese che ancora oggi lo frequentano - per quanto lo stadio sia malmesso e bisognoso di restauro - varcando quella soglia, siano comunque pervasi da un moto di orgoglio, perché vanno a calcare lo stesso terreno utilizzato da quegli storici “pionieri”... di cento anni fa.

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