Cronaca

Il giorno della memoria e l'Istituto Cervi

Il Comune di Fabriano ha aderito all’Istituto Fratelli Cervi, nato per favorire la riflessione sulla Resistenza antifascista. La collaborazione con l’Istituto Cervi ha avuto venerdì 26 gennaio un primo momento di condivisione per un progetto comune: la celebrazione del Giorno della Memoria. Presso il Cinema Montini, la presidente dell’Istituto Cervi e vice presidente Nazionale dell’Anpi Sen. Albertina Soliani e il suo coordinatore Mirco Zanoni, alla presenza del sindaco Daniela Ghergo e delle autorità civili e militari, hanno dibattuto con gli studenti delle scuole superiori della città sul tema del valore della memoria come strumento di lettura del presente. Il sindaco Ghergo ha aperto l'evento enfatizzando la complessità della memoria, identificandola come un diritto, un dovere e una necessità fondamentale. Ha sottolineato che "ricordare è necessario per non perdersi nel mondo e per non perdere nessuna occasione di futuro", evidenziando il potere della memoria per illuminare il nostro passato, ispirare il presente e plasmare il nostro futuro. Citando Primo Levi, il Sindaco ha sottolineato l'importanza di mantenere viva la consapevolezza del passato per prevenire la ripetizione degli orrori storici: "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario". Dopo la visione del film “L’Onda”, la presidente Albertina Soliani ha offerto una visione profondamente riflessiva e coinvolgente, intrecciando tematiche personali, storiche e globali in un unico, coerente discorso. Ha condiviso la propria esperienza personale nel periodo postbellico, illustrando come le storie individuali si intreccino con la trama più ampia della storia collettiva, sottolineando l'importanza di una conoscenza storica che va oltre il semplice accumulo di informazioni, diventando uno strumento di comprensione critica e di empatia. Ha poi esteso il suo discorso oltre i confini locali, evidenziando come la lotta per i diritti umani e la democrazia non sia limitata a una singola nazione, ma sia una sfida condivisa a livello globale, mettendo in luce la responsabilità collettiva nel mantenere viva la memoria storica, non solo per onorare il passato, ma per prevenire la ripetizione degli errori storici e proteggere il futuro. Particolarmente incisivo è stato il suo approfondimento sul potere della coscienza, descritta come la forza interiore che guida le scelte morali e etiche. La coscienza non solo come discernimento tra giusto e sbagliato, ma anche come motore di azioni concrete e responsabili, specialmente in un'epoca segnata da sfide globali e minacce alla libertà. È necessaria una coscienza attiva e vigile, capace di ispirare una risposta responsabile e impegnata alle emergenti minacce di autoritarismo e violenza in diversi contesti nel mondo. Il discorso della presidente Soliani, quindi, ha trascinato l'auditorio in un viaggio che partiva dal personale per abbracciare l'universale, collegando esperienze individuali e storiche a sfide e responsabilità globali, rafforzando l'idea che la storia non è solo un racconto del passato, ma un continuo dialogo tra passato, presente e futuro, in cui ciascuno ha un ruolo e una responsabilità nella costruzione di un mondo più giusto e libero. La storia, anche quella più oscura, può insegnarci a riconoscere e combattere le minacce alla libertà e alla dignità umana.